Cybersecurity guerra in Ucraina, minacce alle nostre imprese
Si terrà il prossimo settembre, (Milano, Swiss Chamber 25-26/09/2023) il 9° congresso Internazionale dell’associazione dei Data Protection Officer Congresso annuale ASSO DPO – Programma.
Sarà l’occasione per fare il punto della situazione attuale vissuta dalle economie europee che oltre all’aumento dei costi dell’energia registrati negli ultimi mesi che solo ultimamente sembrano voler registrare qualche timida inversione di tendenza, si vedono anche minacciate quotidianamente dai pericoli legati alla pirateria informatica.
Il congresso è organizzato con la partecipazione di un competente staff di esperti, disponibile, per chi si iscrive, anche da remoto, ai lavori e agli interventi.
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, consapevole della situazione vissuta dal nostro paese e dalle nostre imprese ai primi di marzo così diceva:
“L’Italia ha l’esigenza di “fare sistema” per mettere a disposizione il meglio delle tecnologie e delle intelligenze.
Il Ministero, con i suoi organi militari, sta prestando la massima cura all’addestramento degli operatori, alla nazionalizzazione delle strutture, alla creazione di un ambiente industriale e di ricerca che agevoli l’autonomia strategica di settore – conclude – Personalmente, mi sono posto l’ulteriore obiettivo di promuovere una ridefinizione del quadro normativo di riferimento, per far sì che la componente tecnica trovi nelle leggi non un freno, ma un incentivo aggiuntivo al perfezionamento in atto. Resta ancora tanto da fare, ovviamente. Continuare a essere una Nazione di punta, del resto, esige questo: non sedersi sugli allori, ma lavorare alla realizzazione dei prossimi traguardi”.
Scenari di guerra, vissuti sottotraccia dalle imprese che sempre più frequentemente si vedono, negli ultimi anni, sottoposte ad attacchi dei cosiddetti Ransomware: i virus che cifrano i nostri dati aziendali richiedendone poi il riscatto con somme da pagare in bitcoin.
E scenari di guerra vissuti in diretta con strumenti e modalità militari: è di fine febbraio l’attacco a imprese ed istituzioni italiane, subito dopo la visita del Presidente del Consiglio a Kyev, l’attacco a decine e decine di siti italiani, (pubblici e privati!!!), compiuto in modalità Ddos (Distributed denial of service) che hanno effetti limitati; in futuro, chissà: il pericolo di conseguenze critiche per la sicurezza digitale italiana è sempre in agguato, come ha ricordato di recente l’Agenzia per la cybersecurity nazionale. La rivendicazione è sul canale Telegram degli attaccanti, che si chiamano NoName057 e che sono riconducibili ai movimenti filo russi che da mesi partecipano al conflitto con questi strumenti.
Manteniamo alta la guardia quindi, consapevoli che se da una parte le difese fanno esperienza di nuove strategie per affrontare queste situazioni, prevenirle, interpretarle, dall’altra i gruppi d’attacco sviluppano tecnologie e modalità sempre più sofisticate.